In fase di divorzio durante le sedute della Mediazione uno dei tanti argomenti trattati è il costo, in termini pecuniari, della crescita di un figlio.
Quanto incide questo costo nella valutazione dell’assegno di mantenimento? Un gruppo di studiosi di Firenze ha effettuato una ricerca sul tema, da ciò è risultato che la cifra da investire da 0 anni sino alla laurea è di circa 230.000 euro e varia qualora ci si dovesse avvalere di baby sitter. Tale indagine è stata condotta su famiglie con guadagno medio di 3.500 euro al mese. Ad un badget di 5.000 euro al mese anche il montepremi da stanziare aumenta sino a 300 mila.
Analizziamo anche per fornire una vaga idea di quanto può costare crescere un bambino anche perché è una giusta domanda avanzata dai magistrati, che devono tradurre in pecunia il contributo dei genitori al mantenimento dei figli.
Per esempio, per crescere un bambino di 3 anni, una famiglia del Centro Italia che guadagna 3.500 euro netti deve preventivare circa 580 euro al mese (baby sitter esclusa). La voce che incide maggiormente tra le spese dirette è l'alimentazione, mentre le spese indirette al primo posto c'è la casa, che deve essere adatta ad ospitare il nuovo membro della famiglia. Se poi c'è bisogno della baby sitter, il conto sale di circa 130 euro al mese. E’ superfluo dire che le spese crescono in proporzione alla crescita del figlio : a 16 anni il conto mensile è di 200 euro in più rispetto a un bimbo di 3 anni. Tra le varie voci (o capitoli di spesa) troviamo: istruzione, svaghi, vacanze.
Tra Nord e Sud la differenza di costi si aggira sul 6% in più al Nord. Anche in questo caso non tutto il mondo è paese. I costi per il mantenimento variano di città in città. Stilando una sorta di classifica virtuale, vincerebbe il primo posto come città più cara per il mantenimento dei figli nella prima infanzia Belluno con 565,40 euro mensili (486,40 euro per gli asili nido e 79 euro per la refezione scolastica) che corrispondono al 18,3% del budget familiare; segue Cuneo con 525,30 euro mensili (445,30 e 80 euro) che corrispondono al 17% del budget; Mantova con 510,28 euro mensili (416,08 e 94,20 euro) pari al 16,5% del bilancio; Bergamo con 505,96 euro mensili (400,36 e 105,60 euro), 16,4% del budget; Pavia con 496,00 euro mensili (396,00 e 100,00 euro) e il 16,1% del budget familiare.
Più "fortunate" le famiglie di Vibo Valentia, dove i genitori per mandare i propri figli a scuola, spendono 123,00 euro mensili (93,00 euro per gli asili nido e 30,00 euro per la refezione scolastica) che corrispondono al 4% del budget familiare; segue Ragusa con 140,10 euro mensili (112,10 e 28 euro), 4,5% del budget; Reggio Calabria con 147,94 euro mensili (107,94 e 40 euro), 4% del budget; Catanzaro con 148,46 euro mensili (108,46 e 40 euro), 4,8% del budget familiare; Trapani con 149,85 euro mensili (111,45 e 38,40 euro) che tradotti in percentuale sono il 4,8% del budget familiare.