Il ‘costo’ della criminalità in Toscana per i commercianti? Circa 900 milioni di euro, con il fenomeno che coinvolge poco più di un commerciante su 10 (10,6%), che significa oltre 8000 esercenti coinvolti nel racket dell’usura. Queste le cifre del tredicesimo rapporto presentato da SOS Impresa, associazione antiracket di Confesercenti, “Le mani della criminalità sulle imprese” che dipingono una Toscana molto poco ‘felix’.
“La crisi rischia di gettare commercianti, artigiani, lavoratori tra le braccia del credito illegale – avverte il Presidente di Confesercenti Toscana, Massimo Vivoli -. In Toscana le aree maggiormente a rischio sono quelle della Versilia, di Prato e dell’area Montecatini”.
Il rapporto dipinge la Toscana come una ‘regione cuscinetto’, dove i clan non sono presenti in pianta stabile, ma dove gli investimenti – soprattutto in alcune zone – sono consistenti e vanno ad inquinare un tessuto economico ‘sano’. La situazione, che oltre alla Toscana vede coinvolte come regione cuscinetto modo anche Liguria ed Umbria, è però resa ancora più preoccupante dall’incrocio dei dati che riguardano la presenza di usurai ed il numero di denunce. Se i primi sono aumentati (circa 40mila in tutta Italia quelli schedati dalle autorità giudiziarie nel 2010, rispetto ai 25mila d’inizio millennio) le seconde sono in calo, ormai consolidato, dal 2008.
La Toscana si allinea al trend nazionale e nel 2010 conta “solamente” 237 denunce (rispetto alle 308 del 2008) ed anche i dati sul primo semestre 2011 confermano l’andamento (133 denunce). Le operazioni svolte dalle Forze dell’Ordine però sono sostanzialmente stabili, visto che furono 14 (con 97 indagati/arrestati) nel 2008 e 16 nel 2011 (con 51 indagati/arrestati), anche qui in linea con il resto d’Italia.
“In Toscana – conclude Vivoli – esistono anticorpi molto forti per combattere a viso aperto le infiltrazioni criminali. Per questo mi auguro che la Regione possa aiutarci garantendo liquidità attraverso progetti per le imprese che ad oggi, impossibilitate a fare investimenti, rischiano di cadere nelle mani della criminalità”.