Telefoni cellulari, smartphone, iPad, memorie digitali in grado di raccogliere, catalogare, immagazinare milioni di informazioni,non riescono a rimpiazzare le vecchie, care agende di carta. Sembra incredibile questo salto nel passato che ci costa qualche milione di euro. Eh si, perchè a usufruire di questo sperpero sono deputati e senatori.
Tommaso Montesano racconta, con dovizia di particolari, lo straordinario “spreco di carta” del nostro Parlamento Alla Camera dei deputati la gara si è conclusa a dicembre. E per stampare ogni anno 32.800 agende dal 2013 al 2015, Montecitorio ha messo sul piatto poco più di 1 milione di euro ogni dodici mesi. Totale da pagare nel triennio: 3,015 milioni più Iva. Al Senato, invece, la procedura si concluderà solo il prossimo 4 giugno, quando saranno aperte le buste con le offerte per il biennio 2013-2014. Offerte che potranno essere presentate fino alle 15 di lunedì 28 maggio. L’ufficio per le gare e i contratti di Palazzo Madama offre 950.000 euro più Iva per produrre ogni anno 5.200 agende da tavolo e 16.800 agende tascabili. Numeri da moltiplicare per due, visto che la fornitura sarà biennale (e rinnovabile).In futuro, quindi, i 630 deputati avranno a disposizione oltre cinquanta agende a testa, mentre i 315 senatori – più i senatori a vita – ne riceveranno addirittura una settantina. In tempi di lotta gli sprechi e di sacrifici chiesti ai cittadini, il Parlamento allenta i cordoni della borsa sulle agende.