Pagine

Seguici su facebook

La pagina che ti aggiorna sui prezzi, l'andamento del mercato e tanto altro ;-) ...vieni a scoprirlo clicca qui.

Quanto costa un blindato Lince?

Iveco LMV, Light Multirole Vehicle meglio conosciuto come Lince è un mezzo blindato leggero di nuova generazione prodotto da Iveco Defence Vehicles di Bolzano.

Quanto costa la Smart Elettrica?

La Smart elettrica debutta sul mercato. Dopo la sperimentazione in diverse città italiane, la citycar Mercedes a batterie è ordinabile come tutte le altre varianti.

Quanto costa il Giro del Mondo?

E ‘difficile dare una stima esatta di quanto costa un Giro del Mondo. La domanda importante è: che tipo di viaggio si desidera fare e per quanto tempo?

Quanto costa Segway i2?

E' americano e realizzato con le migliori tecnologie esistenti e colpisce sia tecnicamente, che per la sua semplicita' d'utilizzo.

AltroConsumo.it

Altroconsumo è un'associazione di consumatori, la prima e la più diffusa in Italia con i suoi 345.000 Soci. Indipendente e senza fini di lucro ha tutela dei consumatori.

Quanto costa una ragazza Top?

Questa è la triste realtà raccontata da uno di voi. Una riflessione misurata sulla condizione di inferiorità maschile e sulle conseguenze economiche da essa derivate.

Quanto costa un lancio in Tandem?

Il metodo più semplice, veloce e sicuro per avvicinarsi al mondo del paracadutismo sportivo è il lancio in tandem, ovvero saltare da 4200 metri saldamente imbragato ad un istruttore senza bisogno di corsi particolari o visite mediche.

Quanto costa una cena con Barack Obama?

Se trovate nella vostra casella mail l’invito “Vieni a cena da me”, mittente: “Barack Obama,” non preoccupatevi, non è un virus.

Preventivo24.it

Costruzione? Ristrutturazione? Risparmia con noi sui tuoi lavori di casa. Metti il tuo lavoro all'asta su miorisparmio.it

Quanto costa una stella?

Una delle idee più originali, e mai fuori moda, è regalare una stella. Grazie alla tecnologia e alla diffusione di internet oggi è molto facile accaparrarsi la stella prescelta.

lunedì 30 aprile 2012

Quanto costa un'isola Greca?


Le isole della Grecia che sono sul mercato sembrano risentire poco della crisi.
IL MERCATO - Ci sono diversi fattori che contribuiscono a difendere a quotazione di questo paticolare investimento immobiliare, primo fra tutto quello che vede i loro proprietari come persone estremamente ricche, per le quali l’investimento nell’isola rappresenta una parte modesta del patrimonio e che quindi difficilmente arrivano a metterle sul mercato spinti dal panico o dal bisogno.
IL TURISMO - C’è poi che il settore del turismo è l’unico che realisticamente garantisca una tenuta in un momento come uello attuale, per quanto possa scadere la situazione economica il flusso dei turisti ne è immune, apporta denaro fresco e sollievo alla bilancia dei pagamenti.
MITI E LEGGENDE - Le isole greche hanno inoltre un potenziale evocativo senza paragoni e godono in genere di un clima invidiabile e sono protagoniste della mitologia moderna non di meno di quanto non lo fossero di quella antica. La più famosa delle isole private, quella Skorpios (nell’immagine) che fu il regno di Aristoteles Onassis, è recente bazata di nuovo alle cronache perché si dice sia stata oggetto di una disputa a colpi di milioni tra Giorgio Armani, Bill Gates e Roman Abramovic, al termine della quale avrebbero trionfato gli euro tricolori (si dice 150 milioni) su dollari e sterline.
QUANTO COSTA - E' 100 milioni è più o meno il prezzo delle isole più care oggi sul mercato, la più preziosa delle quali è Patroklos, un gioiello disabitato vicino ad Atene, che costa più o meno come la più piccola Skorpios, poi si scende. Anche fino a 1 o 2 milioni per le isole più piccole e più lontane dalla costa.
COMPRARE E POI… - Comprare un’isola non sarebbe poi che il primo passo, perché poi bisogna anche farsi carico della sua gestione, dalla manutenzione del molo fino a quella di eventuali edifici, tutto è molto più difficile che in contesti condivisi, basti pensare alla necessità di fornire il vitto e l’alloggio in loco alla manodopera necessaria per qualsiasi lavoro di costruzione per tutto il tempo necessario. L’isola greca resta quindi una bella fantasia a portata di pochi e determinati, per tutti gli altri il sogno proprietario può essere tranquillamente e più comodamene surrogato nelle forme più modeste di una casa o di una villa.

giornalettismo.com



Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

venerdì 27 aprile 2012

Quanto costa la pena di morte negli stati uniti?


A volte i numeri non bastano. Decine di pubblicazioni confermano come la pena di morte non possa essere considerata come un valido deterrente alla criminalità: eppure questa idea non riesce ad essere interiorizzata dall’opinione pubblica, ed ancora governatori e presidenti difendono la giustizia definitiva con motivazioni che fanno capo a parole come dissuasione, prevenzione, deterrente. Così riportiamo, dal sito statunitense [link href="http://www.deathpenaltyinfo.org"]www.deathpenaltyinfo.org[/link] , un breve estratto riguardante i costi reali, in dollari, della pena di morte. Se non bastano criteri umanitari e di civiltà, affidiamoci a quelli del denaro, così cari a molti. Molti casi legati a condanne a morte, tra appelli e ricorsi, possono durare fino a 30-40 anni, chiaramente con il condannato recluso all’interno di carceri statali. In media, riferisce il Bureau of Justice Statistics nel 2001, solo l’11% delle persone condannate a morte sono effettivamente giustiziate. Questa è però una media: in Texas un terzo dei condannati viene effettivamente ucciso. Ed ogni detenuto che affronta un processo nel quale rischia la condanna a morte costa circa tre volte rispetto agli altri imputati. Passiamo a qualche cifra precisa. In North Carolina ogni condannato a morte costa mediamente 2,16 milioni di dollari in più rispetto ad un ergastolano. Il Miami Herald ha invece stimato che la spesa pubblica per ogni persona che aspetta la morte in carcere si aggira intorno ai 3,2 milioni di dollari: dal 1976 al 2000 lo Stato della Florida ha speso, tra ricorsi ed appelli, circa 24 milioni di dollari per ogni esecuzione. Il Dallas Morning riporta che lo Stato del Texas spende circa 2,3 milioni di dollari a condannato, circa tre volte il costo di tenere una persona reclusa per 40 anni al massimo livello di sicurezza. In California, dove viene giustiziato circa un detenuto all’anno, i costi del mantenimento della struttura giudiziaria che prevede la pena di morte si aggira intorno ai 90 milioni di dollari. Quindi quasi 100 milioni di euro a condannato…senza contare che l’ex governatore aveva richiesto un finanziamento di 220 milioni di dollari per la costruzione di un braccio della morte “adeguato” per la prigione di S.Quentin. Il Wall Street Journal ha stimato che le spese extra riconducibili alla pena di morte che hanno dovuto affrontare gli stati possono essere valutate circa 1600 milioni di dollari per 15 anni: la stessa cifra che sarebbe spesa per fare fronte ad un disastro naturale in ogni stato che ancora oggi adotta la pena capitale.

squilibrio.it
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

giovedì 26 aprile 2012

Quanto costa un vero Gundam?


Ricordate la notizia sul progetto di costruzione di un vero Gundam (o qualcosa di molto simile) avanzato dal Ministero della Difesa giapponese? Pare che non fosse del tutto infondata. 
Ora il sito 'PinkTentacle.com' riporta un articolo apparso su 'SciencePortal.jp', un sito dell'Agenzia Giapponese per la Scienza e la Tecnologia (JST), dove si stima l'ammontare del costo di realizzazione di un vero Gundam. 
L'articolo parla della realizzazione di un robot da combattimento altro circa 18 metri simile a quelli usati nella serie di Gundam. La valutazione del prezzo di costruzione considera un robot che avrebbe solo la capacità di camminare, e non di volare, e senza il costo dell'armamento. Pare che il governo giapponese coprirebbe il 90% della cifra necessaria per svilupparlo.
Lo stesso articolo di PinkTentacle.com indica che il cervello del mecha sarebbe un supercomputerIBM Blue Gene, e si muoverebbe grazie a un motore alimentato da sette turbine elettriche a gas (stesso tipo usato negli elicotteri da combattimento Apache) più 30 motori da 400 Kilowatt (12 posti nella parte bassa del corpo, 2 nel torso, 14 nelle braccia e 2 nel collo) distribuiti per il corpo. Ovviamente la lega usata non sarebbe il "Gundarium", ma si pensa all’alluminio.
Ebbene, la stima arriva ad almeno 730 milioni di dollari solo per parti e materiali.

animeclick.it

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

mercoledì 25 aprile 2012

Quanto costa il nuovo Atari Flashback 3?

Finalmente è sbarcata anche in Italia. Gli appassionati avranno saccheggiato i siti on-line di tutto il mondo già dallo scorso Settembre per trovarla ma da poco più di una settimana è finalmente disponibile anche sul nostro mercato. Stiamo parlando della nuova (o meglio dire vecchia?) console della Atari, la nonna americana delle case di produzione di videogiochi. Il nuovo modello è una riproduzione della Atari 2600 ma con un'interessante novità: dimenticate le vecchie cartucce, infatti la nuova console ha già caricati in memoria ben 60 giochi che hanno fatto la storia. Basti nominare Asteroids, Missile Command eSpace War. La console si presenta appunto come una versione in scala ridotta della Atari 2600 con i suoi tratti caratteristici di forma e colore. I pulsanti rossi e arancioni posizionati sulla parte superiore permettono di selezionare le voci del menù e di spegnere ed accendere la console. La parte posteriore del sistema alloggia gli attacchi a nove-pin per i joystick. Anche questi ultimi sono quasi identici a quelli della Atari 2600. I controllers sono in grado di muoversi in otto direzioni e il bottone rosso funge solo da pulsante d'azione nei giochi. Che la nuova Atari Flashback 3 riesca a bissare il successo della sua antenata è improbabile. Rimane comunque un pezzo di storia che sicuramente non può mancare nella collezione dei retrogamers. Nella confezione sono inclusi, oltre alla console, due originali controllers Retro Atari, un adattatore AC e uno speciale poster. Il prezzo di vendita on-line varia da €40,00 a €60,00. In Italia è distribuita dal 30/03/2012 da Gamestop.

L'elenco completo dei giochi: 3D Tic-Tac-Toe, Adventure, Adventure II, Air-Sea Battle, Aquaventure, Asteroids, Backgammon, Basketball, Battlezone, Bowling, Canyon Bomber, Centipede, Championship Soccer, Circus Atari, Combat, Combat 2, Demons to Diamonds, Desert Falcon, Dodge 'Em, Double Dunk, Fatal Run, Flag Capture, Frog Pond, Fun with Numbers, Golf, Gravitar, Hangman, Haunted House, Home Run, Human Cannonball, Maze Craze, Miniature Golf, Missile Command, Night Driver, Off the Wall, Outlaw, Realsports Baseball, Realsports Basketball, Realsports Soccer, Realsports Volleyball, Saboteur, Save Mary, Secret Quest, Sky Diver, Space War, Sprintmaster, Star Ship, Steeplechase, Submarine Commander, Super Baseball, Super Breakout, Super Football, Surround, Swordquest: Earthworld, Swordquest: Fireworld, Video Checkers, Video Chess, Video Pinball, Wizard, Yars' Revenge

net1news.org

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

martedì 24 aprile 2012

Quanto costa una Mclaren F1?

Vi siete mai chiesti il prezzo di una vettura di Formula 1?
Ecco la risposta. Se si parla ancora di Lire il costo è di 100 Miliardi.
Questo il valore di una McLaren Mercedes di F1.
Per la precisione 48,6 milioni di euro è quanto costa una vettura a Ron Dennis per completare una stagione. 
In ogni caso, non la troverete in vendita.
Il valore emerge da un’indagine dello spagnolo Marca e corrisponde a quello di un moderno aereocaccia F-15.
Tutto è sballato, fuori di misura, come ad esempio: 180.000 Euro è il costo di ciascun motore, 114.000 Euro per ogni scatola del cambio fino ad arrivare ai clamorosi 90 Euro per un semplicissimo bullone per la ruota. Lo stesso bullone che mise nei guai Fernando Alonso in Ungheria nel 2006.
Facendo, invece, un conteggio globale che comprende viaggi, stipendi, attrezzature, etc, una stagione sportiva alla McLaren viene a costare attorno ai 500 milioni di Euro.


derapate.it
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

lunedì 23 aprile 2012

Quanto costa una centrale nucleare?

Vediamo di mettere giù qualche calcolo, per fare una semplice valutazione: quanto costa costruire, gestire e smantellare una centrale nucleare?
Innanzitutto per semplificare le cose, immaginiamo che non ci siano spese di manutenzione e che siamo in un sistema dove non ci sia inflazione. In modo che i prezzi di base siano costanti e riducendo gli imprevisti. Anche se il costo effettivo sarà molto superiore a quello calcolato in questo schema.

Naturalmente, prendiamo in esame il reattore EPR, cioè il tipo che dovremmo costruire in Italia, come recita la legge approvata dal governo Berlusconi. I costi di costruzione sono solo stimabili, in quanto nessun reattore di questo genere è mai stato costruito. Le stime verranno fatte sul reattore di Okimoto, in Finlandia, che è il primo di questo tipo che si sta costruendo. 

Il primo costo da tener presente è quello di costruzione effettiva. In Finlandia sono arrivati ad 8 miliardi di euro e non hanno ancora finito. Facciamo finta di dimenticare che siamo in Italia ed immaginiamo che la centrale venga costruita con tutti i crismi e non con la sabbia al posto del cemento. A queste condizioni, possiamo stimare un costo per ciascuna centrale di 10 miliardi di euro, solo per la costruzione. Lasciamo perdere poi i costi per produrre alcune parti particolari, come per esempio la "custodia" delle barre di uranio, fatta in una costosa lega di zirconio, oppure quelli per l'acqua necessaria per il funzionamento del sistema. Ora l'uranio, lasciamo perdere quelle che usano il plutonio, molto più pericoloso, radioattivo e più costoso. Quanto uranio serve per una centrale nucleare? Circa 30 tonnellate di uranio arricchito al 20% all'anno, pari a circa 200 tonnellate di uranio normale all'anno. I costi? Attualmente l'uranio costa circa 400 dollari al chilo. Quindi in un anno si spendono circa 80 milioni di dollari l'anno, per ciascuno dei 30 anni di funzionamento. Dopo 30 anni, la centrale va smantellata e questo costa tra le 3 e le 5 volte il costo di costruzione, quindi tra i 30 e i 50 miliardi di dollari. Il costo totale quindi è di almeno 45 miliardi di euro.

julienews.it
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

Quanto costa un prestito?

Questo e' cio' che si chiedono i consumatori italiani che oggi hanno necessita' di liquidita' e si rivolgono a banche o istituti di credito per richiederli; le difficolta' che si incontrano sono tante non solo per gli alti tassi di interesse applicati, ma anche perche' gli operatori del settore sono restii a concederli se le garanzie richieste non li soddisfano.Cio' ha determinato negli ultimi mesi un forte calo delle richieste di prestiti che ha coinvolto in maniera consistente anche il settore dei mutui; le famiglie hanno timore ad accendere un mutuo od un prestitopersonale proprio perche' le rate che si ritroveranno a pagare mensilmente sono onerose.Addirittura rispetto al 2011, esse sono lievitate parecchio, portando ad una restituzione complessiva in termini di interessi di circa 750 euro in piu'; se pensiamo ad un prestito di 15.000 euro rimborsabile in 6/7 anni, il taeg medio applicato e' del 14% e determina un costo complessivo (interessi) che supera i 6.000 euro.Le Banche spiegano questo consistente aumento con la difficolta' per esse di reperire liquidita' a costi contenuti, per cui non e' pensabile, al momento, poter offrire tassi migliori a coloro i quali richiedono un prestito o un mutuo.Tra le offerte che comunque si distinguono sul mercato in un momento cosi' complicato e delicato per l' Italia, vi sono quelle di BNL (Revolution Piu') il cui taeg per un prestito di 15.000 euro e' pari al 10,98%; seguono Intesa Sanpaolo (prestito multiplo) con un taeg del 10,80%, Monte Paschi Siena (prestito tuttofare) che applica un taeg del14,14% e Unicredit (Credit Express Dynamic) con un offerta di taeg pari al 14,22%.
Magra consolazione per chi ha bisogno di liquidita' in questo momento, perche' sobbarcarsi di una rata esosa per un periodo medio- lungo vuol dire correre il rischio di andare in affanno e non riuscire ad onorare il debito fino alla fine.
Si auspicano tempi migliori per il mondo del credito e soprattutto per chi ha bisogno di rivolgersi ad esso per realizzare un progetto o semplicemente avere a disposizione liquidita' per necessita’ impellenti.


tutorcasa.it Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

Quanto costa un ginocchio artificiale?

Creato per un progetto in design biomedico, in collaborazione con studenti della Stanford University, il progetto JaipurKnee si rivolge a tutte quelle persone che hanno perso un arto in paesi in via di sviluppo. I progetti sviluppati in questa direzione, come è facile immaginare sono tanti, però JaipurKnee ha una caratteristica particolare, il costo di un ginocchio: poco più di 20 euro

Notizia sensazionale. La tecnologia per lo sviluppo di arti artificiali ha registrato degli sviluppi notevoli negli ultimi anni, realizzando arti in gradi di riprodurre fedelmente i movimenti di quelli naturali. Il problema però, fino ad ora, è sempre stato rappresentato dal prezzo, troppo alto per poter rendere questi apparati direttamente accessibilità a paesi del terzo mondo.

Prendendo ispirazione dagli studi sulle articolazioni in titanio, Joel Sadler, ingegnere a Stanford, ha realizzato assieme al suo team un arto in nylon riempito con olio, cosa che permette all’intera struttura una incredibile flessibilità e, cosa fondamentale, di auto-lubrificarsi.

43 unità di questo arto “a basso costo” sono state distribuite in India e, per sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale riguardo alla questione arti artificiali/costi di produzione, il progetto JaipurKnee è stato presentato all’ultimo annuale Stanford Cool Product Expo.

phys.org
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

domenica 22 aprile 2012

Quanto costa la Tata Nano?

La continua impennata dei prezzi carburante preoccupa non solo in Italia. Ma forse in India hanno meno paura, perché sta per arrivare la Tata Nano Diesel. Ovvero la mini-car low cost che promette consumi da scooter, anzi molto meglio.
Il sito indiano Business Standard Motoring ha rivelato che il modello è già pronto. La conferma l'ha data un senior executive di Bosch India. "Abbiamo lavorato con Tata Motors per la versione a benzina Nano e stiamo lavorando anche per quella diesel. La vettura monterà un due cilindri, il motore sarà di 700cc. Sebbene i dati di test ufficiali non sono stati rivelati, ci aspettiamo che percorra 40 km con un litro di gasolio ".
Indicazioni molto interessanti, che la renderebbero molto appetibile anche in Europa, dove il lancio del modello è stato annunciato per quest'anno. In India il modello a benzina costa meno di 2.000 euro quello diesel è annunciato a poco più di 2.500 euro. Ma anche - come possibile – a prezzo raddoppiato una mini quattro porte da 40 km/litro sarebbe interessante sul nostro mercato.
O no? Voi che ne pensate?

auto.it
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

Quanto costa una notte al Burj Al Arab?

Lo straordinario e lussuoso Burj Al Arab offre ottimi servizi, ubicazione, comfort e design. Domina il litorale di Dubai con la sua riconoscibile forma di vela ondeggiante.

L'hotel Burj Al Arab mette a disposizione Rolls Royce con autisti, un servizio di check-in in suite, un banco reception privato su ogni piano e maggiordomi altamente qualificati che offrono un attento servizio 24 ore su 24; il tutto per garantire un servizio assolutamente personalizzato per tutta la durata del soggiorno.

Il Burj Al Arab non dispone di camere, bensì di 202 suite, tutte distribuite su due piani e dotate di vetrate con viste mozzafiato sul Golfo Persico (a partire dai 15 metri di altezza fino ai 200 circa).

Una camera doppia varia dai 1.800 € ai 4.000 € a notte (intendo la panoramica ad Est), mentre per la Royal Suite il costo è molto più eccessivo (circa 27.000 € a notte) e naturalmente quest'ultima è per clienti di un certo livello...

Anche i ristoranti presenti all'interno della struttura sono molto cari e difficilmente si potrà spendere meno di 250 euro a persona. Al ventisettesimo piano del Burj Al Arab c'è lo SkyView Bar, un bellisimo bar dove vengono serviti alcolici, analcolici, piatti freddi e caldi e dessert e dove si può godere di una vista mozzafiato sulla città e sul mare. Si prenota tramite email o telefono e hai una consumazione minima obbligatoria di 275 AED a persona (circa 55/60 Euro), tutto sommato una cifra non proibitiva.

it.answers.yahoo.com
 


Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

Quanto costa una tazzina di caffè?

La mappa dei prezzi del caffè nei bar delle città italiane stilata nel 2011 vede nei primi posti, tra le più care: Bolzano, Ravenna e Roma.

L’Osservatorio Prezzi dell'Associazione Codici ha stilato la mappa dei costi di una tazzina di caffè nei bar delle città italiane, individuando Ravenna come città più cara e Reggio Calabria e Caserta come le città più economiche a 0,72 €.
Ovviamente le realtà sono diverse a seconda dei quartieri delle diverse città: un bar in pieno centro, in genere, espone costi superiori rispetto ad un locale in periferia.
Le città nelle quali la tazzina raggiunge l’euro, oltre le sopracitate Ravenna e Bolzano, sono Belluno, Piacenza, Bologna, Roma, Rimini, Rovigo, Cremona, Ferrara, Torino, Trento, Forlì e La Spezia.
Molte città del sud Italia, invece, applicano prezzi più accettabili: si va, infatti, dai 0,72 € (vedi sopra) ai 0,73 € di Bari, 0,76 € di Campobasso, 0,78 € di Potenza, Caserta e l’Aquila, 0,81 € di Ascoli Piceno e 0,82 € di Palermo e Napoli.

Benché i dati sui prezzi al consumo, diffusi a giugno 2011 dall’Istat, rilevano preoccupanti aumenti dello zucchero e del caffè, saliti dell’11,5% e del 9,4% rispetto al 2010, i prezzi di una tazzina di caffè al bar, diffusi nelle regioni italiane, sono comunque troppo alti.
Quelli stilati dall’osservatorio Codici sono i prezzi medi di una tazzina di caffè, tuttavia non mancano casi incredibili in cui bere una tazzina di caffè arriva a costare anche 4,50 Euro. E’ quanto accaduto a Roma, la segnalazione è di due turisti che per due tazzine di caffè, consumati al banco in un bar di Roma, hanno speso, loro malgrado, 9 euro. Quasi quanto un pasto frugale ciascuno, un panino e una bevanda o una pizza. Al gestore di un bar un chilo di caffè costa circa 15 euro, per una tazzina di caffè occorrono circa 6 gr di caffè macinato.

Si ricordi, infatti, che al gestore di un bar un chilo di caffè costa circa 15 euro, pertanto per una tazzina di caffè occorrono circa 6 gr di caffè macinato- dichiara il Segretario Nazionale del Codici, Ivano Giacomelli-. Da ciò si deduce facilmente che si producono 166 tazzine per un costo di circa 0,09 centesimi ognuna. Questo è quanto dovrebbe costare un caffè al bar (non contando i costi fissi dello zucchero, l’usura della macchina per il caffè e la manodopera). Codici raccomanda, quindi, di fare sempre attenzione, prima di effettuare l’ordinazione, ai prezzi scritti sui listini dei bar e di tener presente che più ci si inoltra nei centri delle città, (soprattutto nelle metropoli) e più sarà probabile riscontrare un rialzo dei prezzi.
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

Quanto costa farsi ibernare?

L’avvocato Vitto Claut è nato a Montereale Valcellina, vive a Pordenone, ha due studi legali, uno in città e uno a Udine, è single, senza figli, ha 57 anni e vorrebbe viverne almeno altri trecento...
È per questo che un mese fa ha firmato un contratto con l’Alcor Life Extension Foundation di Scottsdale, Arizona - il più importante centro di criogenesi del mondo - per essere ibernato dopo la morte. È il primo italiano a farlo, e l’unico finora. 

Nell’estate del 2003 l’avvocato Vitto Claut vola in Arizona e si ferma una settimana alla Alcor per un sopralluogo: «Molto gentili, mi hanno spiegato le procedure, i termini del contratto e fatto visitare il centro: in quel momento si trovavano ibernate sessanta persone, oggi sono più di cento, tra i quali personaggi famosi: lo psicologo James Bedford, il primo uomo a essere criogenizzato, nel ’67, e poi senatori, industriali, il campione di baseball Ted Williams...Mi sono preso un anno per decidere. Ho voluto sapere tutto, studiarmi ogni clausola del contratto, capire le conseguenze giuridiche per quanto riguarda i beni personali in Italia, che andranno ai miei eredi mentre io semplicemente pago una rata annuale perché la Alcor dopo morto mi tenga ibernato nei suoi laboratori fino a quando si troverà il metodo di riportarmi in vita. Quando mi è stato tutto chiaro, sono tornato in America e ho firmato. Naturalmente dopo aver fatto tutte le visite mediche di rito, per via dell’assicurazione».
Assicurazione, esatto. Perché la Alcor non accetta clienti affetti da Aids, o malati terminali o comunque con una prospettiva di vita troppo breve. Perché la Fondazione possa disporre del denaro necessario a mantenersi, occorre che i soci paghino, da vivi, un certo numero di quote. Ogni anno si paga una rata di 3.600 dollari, fino a un totale di 175 mila dollari che è il costo complessivo per il mantenimento del corpo ibernato all’interno del centro. Per la testa soltanto, un po’ meno, perchè la Alcor offre anche la possibilità (a prezzi decisamente più contenuti: 80 mila dollari) della «neurosospensione». A essere ibernata cioè è solo la testa, l’unico organo, a pensarci bene, davvero insostituibile, perché quando ci si risveglierà - se ci si risveglierà - la scienza avrà trovato il modo di innestare il cervello in un nuovo corpo.
A oggi, sono già un centinaio i «pazienti» conservati sotto zero all’interno della Alcor in attesa di risorgere e circa 800 le persone in lista di attesa per essere sottoposte al trattamento al momento della loro morte. Per farlo, però, hanno solo sei ore di tempo.
In attesa del trapasso, della certificazione medica di morte avvenuta, poi della sostituzione del sangue con glicerina, del raffreddamento progressivo del corpo, infine dell’incapsulamento, avvolto in un foglio metallico e a testa in giù in un contenitore blindato che viene portato a 200 gradi sotto zero.

ilgiornale.it
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

Quanto costa il pane?

È sempre più costoso l’alimento base di ogni pasto. Ma il pane è sempre all’altezza del suo costo? Con qualche trucco è possibile imparare a riconoscere un pane di qualità. Per esempio, il colore ideale della crosta dovrebbe essere tra il giallo ocra e il marrone.
Deve essere leggera, croccante, non troppo spessa. La mollica deve aderire bene alla crosta, deve essere appena umida, non deve sbriciolarsi né essere troppo compatta. In bocca deve essere soffice, leggermente elastica.È quanto rileva un'indagine di Altroconsumo condotta su 138 punti vendita di 10 grandi città: è emerso che il pane costa da un minimo di 2 ,70 euro al chilo, con punte superiori ai 6 euro in città come Bologna.Milano è il luogo dove la pagnotta costa di più, come minimo 3,94 euro al chilo, mentre Napoli è la più economica con un prezzo di 1,70 euro. In pratica ciò significa che per mangiare pane spendiamo fino a 270 euro l’anno a testa.Il prezzo del pane è piuttosto variabile anche da regione a regione, oltre che da un tipo all’altro (ne esistono diverse centinaia).
Secondo l'inchiesta il prezzo dipende molto dal tipo scelto, ma se nella grande distribuzione i prezzi sono più abbordabili, nei panifici il pane costa in media il 50% in più

sanihelp.it
  Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

sabato 21 aprile 2012

Quanto costa un byte?

Un "byte" è un dispositivo medico su misura che può essere realizzato solo su prescrizione medica creato per protegger i denti nelle persone afflitte dalla sindrome ATM ( Articolazione Temporo Mandibolare ). Ciò vuol dire che non si può autonomamente decidere di comprare uno, ma è necessario consultare prima un medico o un odontoiatra.
I prezzi variano a seconda del materiale, della zona e del tecnico e partono da un minimo di 250 euro fino a 1.000 euro.
In farmacia si possano trovare degli apparecchi di plastica termoformabile che devono essere immersi in acqua calda e poi stretti tra i denti per adattarsi all'anatomia della bocca.
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

Quanto costa l'ignoranza informatica?

Nel gennaio del 2009 l'Aica e SDA-Bocconi hanno presentato i risultati del loro studio sulla preparazione informatica dei dipendenti della Pubblica Amministrazione Centrale. Il miglioramento delle competenze in questo campo farebbe risparmiare fino a 280 milioni di euro l'anno.

Un'adeguata formazione informatica permetterebbe di guadagnare il triplo. E' questa l'evidenza principale emersa nel convegno di presentazione dello studio condotto da AICA, Associazione Italiana per l'Informatica e il Calcolo Automatico in collaborazione con la Scuola di Direzione Aziendale "Bocconi".

L'indagine, dal titolo "L'ignoranza informatica: il costo nella Pubblica Amministrazione Centrale” è stato il tema centrale dell'incontro tenutosi oggi a Roma presso la Ragioneria Generale dello Stato sotto il patrocinio dal CNIPA e del Ministro per la Pubblica Amministrazione e l'innovazione.

Non solo aspetti negativi, ma anche constatazioni di eccellenza, come nel caso dei servizi di e-government alle imprese forniti dalla PA Centrale italiana che sono tra i più avanzati in Europa.

In effetti, facendo riferimento alle Pubbliche Amministrazioni degli altri paesi guida europei, quella italiana non è poi così arretrata, ma il freno che subisce ad opera della scarsa preparazione all'uso degli strumenti informatici e di Internet fa riflettere sulle sue potenzialità.

Tale impreparazione, stando ai dati dello studio AICA, costerebbe al Paese circa 280 milioni di euro ogni anno. Le lacune da colmare inoltre sarebbero relative alla formazione di base e quindi basterebbero interventi a basso costo per ridurre tale importo che verrebbero ripagati in termini di produttività sul lavoro, ovvero in vantaggi complessivi pari a circa 835 milioni di euro per l'intero settore.

I ricercatori hanno addirittura misurato con un test gli effetti della formazione sulla produttività, ottenendo risultati sorprendenti. Gli impiegati sottoposti al test prima e dopo la formazione (Patente Europea del Computer - ECDL) hanno fatto registrare non solo un incremento delle conoscenze del PC del 29%, ma anche e soprattutto una riduzione media del 5% del tempo necessario per svolgere le rispettive mansioni, pari a ben 6 giorni all'anno.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

Quanto costa la benzina nei paesi Europei?

Sapere quanto costa la benzina negli altri paesi d’Europa ci può tornare molto utile se vogliamo organizzare delle vacanze on the road. L’ebbrezza di attraversare tutte le strade del vecchio continente potrebbe spegnersi ben presto se si rischia di rimanere a rosso e non si hanno abbastanza soldi per fare il pieno. Dobbiamo quindi farci due calcoli per sapere quanto denaro destinare alle spese di viaggio. Come facciamo? . Nel nostro caso specifico ci interessa dove costano di meno benzina e diesel
Soprattutto ora che le temperature miti cominciano a fare capolino un po’ ovunque in Europa, si può pensare ad affittare l’auto per poter girare da una meta turistica all’altra in tutta libertà. La libertà di non dipendere eccessivamente dal caro petrolio. Ecco perché questa classifica ci può aiutare a stilare un itinerario che guardi anche al nostro portafogli. I dieci paesi più economici, inoltre, sono tra quelli che presentano anche le attrazioni poco conosciute in Europa: un’occasione in più per dedicar loro una tappa e scoprire gioielli generalmente snobbati dai turisti.
Veniamo alla top ten: i dati rappresentano le medie per paese, aggiornate alla data del presente articolo. Per quanto riguarda la benzina la meta low cost è la Romania: lì si paga 1,310€ per un litro. Seguono Bulgaria (1,325€), Polonia (1,398€), Cipro (1,400€), Estonia (1,402€), Lituania (1,432€), Lettonia (1,464€), Lussemburgo (1,470€), Austria (1,487€), Spagna (1,506€). Adesso il diesel. I paesi sono più o meno gli stessi, ma con ordine differente. A conquistare la prima posizione come meta più economica è il Lussemburgo, dove si pagano 1,278€ al litro. A seguire: Lituania (1,343€), Romania (1,349€), Slovenia (1,358€), Bulgaria (1,362€), Lettonia (1,371€), Polonia (1,379€), Cipro (1,381€), Spagna (1,385€), Malta (1,390€).
Sul versante opposto troviamo naturalmente l’Italia, dove la benzina costa 1,862€ per litro: purtroppo sappiamo che in realtà si può spendere molto di più. Le fanno buona compagnia i Paesi Bassi e la Danimarca. Sul fronte diesel, invece, il nostro paese è tra i peggiori, ma non all’ultimo posto: lo sciagurato primato se lo becca il Regno Unito, dove il diesel costa 1,799€ al litro.

viaggi.tuttogratis
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

venerdì 20 aprile 2012

Quanto costa l'usura in Toscana?

Il ‘costo’ della criminalità in Toscana per i commercianti? Circa 900 milioni di euro, con il fenomeno che coinvolge poco più di un commerciante su 10 (10,6%), che significa oltre 8000 esercenti coinvolti nel racket dell’usura. Queste le cifre del tredicesimo rapporto presentato da SOS Impresa, associazione antiracket di Confesercenti, “Le mani della criminalità sulle imprese” che dipingono una Toscana molto poco ‘felix’.
“La crisi rischia di gettare commercianti, artigiani, lavoratori tra le braccia del credito illegale – avverte il Presidente di Confesercenti Toscana, Massimo Vivoli -. In Toscana le aree maggiormente a rischio sono quelle della Versilia, di Prato e dell’area Montecatini”.
Il rapporto dipinge la Toscana come una ‘regione cuscinetto’, dove i clan non sono presenti in pianta stabile, ma dove gli investimenti – soprattutto in alcune zone – sono consistenti e vanno ad inquinare un tessuto economico ‘sano’. La situazione, che oltre alla Toscana vede coinvolte come regione cuscinetto modo anche Liguria ed Umbria, è però resa ancora più preoccupante dall’incrocio dei dati che riguardano la presenza di usurai ed il numero di denunce. Se i primi sono aumentati (circa 40mila in tutta Italia quelli schedati dalle autorità giudiziarie nel 2010, rispetto ai 25mila d’inizio millennio) le seconde sono in calo, ormai consolidato, dal 2008.
La Toscana si allinea al trend nazionale e nel 2010 conta “solamente” 237 denunce (rispetto alle 308 del 2008) ed anche i dati sul primo semestre 2011 confermano l’andamento (133 denunce). Le operazioni svolte dalle Forze dell’Ordine però sono sostanzialmente stabili, visto che furono 14 (con 97 indagati/arrestati) nel 2008 e 16 nel 2011 (con 51 indagati/arrestati), anche qui in linea con il resto d’Italia.
“In Toscana – conclude Vivoli – esistono anticorpi molto forti per combattere a viso aperto le infiltrazioni criminali. Per questo mi auguro che la Regione possa aiutarci garantendo liquidità attraverso progetti per le imprese che ad oggi, impossibilitate a fare investimenti, rischiano di cadere nelle mani della criminalità”.

diariodifirenze.it
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...