Il Real Madrid ne è l’esempio in entrambi i casi. Nel 2002 ha vinto la sua nona Champions spendendo 73,5 milioni di euro solo per Zidane, contro i 12,1 milioni di euro del Bayer Leverkusen, ma l’anno precedente (per essere eliminata in semifinale) ne aveva investiti addirittura 119.250.000 euro tra Figo (60), Flavio Conceiçao, Munitis, Makélélé e altri. Si può dire, quindi, che quella vittoria ebbe due padri, il mediano francese che teneva insieme tutti i reparti e il talento franco algerino che a Glasgow segnò la rete decisiva. Le dieci squadre vincenti hanno speso nelle rispettive campagne acquisti 555.900.000 euro contro i 393.850.000 euro delle perdenti, in tutto quasi un miliardo di euro, permettendoci di dire che per una Champions servono in media 100 milioni di euro da investire nel mercato. La cifra tonda che è servita al Barcellona nel 2009 per battere il favorito Manchester United, che ne aveva spesi meno della metà per Berbatov e Tosic, anche se Eto’o e Messi facevano già parte della rosa.