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giovedì 13 settembre 2012

Quanto costa studiare all'estero?

La Commissione europea ha presentato uno studio su quanto costa studiare all’interno dell’Unione europea e dei paesi candidati, oppure integrati nell’Area economia europea o nello spazio di Schengen. Uno studio realizzato per facilitare la vita ai giovani cittadini comunitari, che potrebbero decidere di studiare in un altro paese all’estero sia per le migliori condizioni di studio – in alcuni paesi l’università è sostanzialmente gratuita – sia per le migliori prospettive professionali presenti nella nazione scelta per la formazione. In Italia studiare costa, in media, 1434 euro all’anno per ogni studente, una cifra pagata dall’89% della popolazione universitaria, visto che solo l’11% ha diritto a riduzioni delle tasse accademiche, tramite generalmente borse di studio dipendenti dal reddito. Esistono inoltre deduzioni fiscali per i figli a carico dei genitori impegnati in percorsi universitari. Il record delle spese universitarie per gli studenti si registra nel sistema di formazione superiore del Regno Unito, che è diventato ancora più caro dopo i tagli all’istruzione decisi dal governo conservatore di David Cameron in nome dell’austerità. Uno studente universitario inglese può arrivare a spendere fino a più di 11 mila euro, anche se la media è ovviamente inferiore, e si attesta poco sotto i 4 mila euro, ovvero 3889 euro per il primo ciclo di studi e 3918 per il secondo. Il vantaggio di una formazione accademica nella lingua più importante e parlata del pianeta ha dunque un evidente costo, che potrebbe essere mitigato scegliendo di studiare nella Scozia, che fa parte del Regno Unito ma che ha competenza autonoma sull’istruzione. A Edinburgo o a Glasgow si spende in media poco più della metà di quanto accade in Inghilterra. La Germania offre un costo medio per gli studenti molto favorevole. Essendo l’economia più solida del Vecchio Continente, molti studenti stranieri si formano in Germania anche grazie alle basse spese che devono affrontare. La stima dell’Unione europea indica un costo medio compreso tra i 200 e i 1000 euro annui, questo perchè in tre stati tedeschi, Bassa Sassonia Amburgo e Baviera, esistono ancora le tasse universitarie. Negli altri 13 Bundesländer invece per studiare si devono pagare solo i costi amministrativi dell’università, e si ha diritto a varie agevolazioni come abbonamenti semestrali molto convenienti visti gli alti costi dei mezzi pubblici in Germania. Nella vicina Francia la situazione è molto simile a livello generale, anche se le singole università sono poi più libere nel determinare rette più alte per i propri studenti, che possono arrivare persino a 2mila euro. Il paradiso degli studenti, almeno dai punti di vista dei costi, è invece la Scandinavia. In Danimarca, Finlandia, Norvegia e Svezia studiare è un diritto che può essere goduto in modo sostanzialmente gratuito. Questo valeva per tutta la popolazione universitaria fino a qualche anno fa. Ora invece in Danimarca, Svezia e Finlandia gli stranieri devono pagare tasse universitarie specifiche, a meno che siano cittadini dell’Unione europea oppure delle altre associazioni comunitarie come lo spazio economico europeo. Anche in altri paesi ricchi come l’Austria l’università è gratuita. Ecco perchè, come sottolinea la Commissione nella presentazione dello studio, muoversi per studiare può essere la scelta migliore per i giovani cittadini comunitari. La scelta di altri stati, come Stati Uniti o Canada, è invece molto più cara, visto che nel Nord America si spende in media più del doppio di quanto uno studente paga nello stato più caro della Ue.

giornalettismo.com
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